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Aperto tutto l'anno!

DINTORNI

Capriglio è un comune di 300 abitanti, di probabili origini romane, il comune ha la sua principale caratteristica nella bellezza del suo territorio, all'ottanta per cento boschivo, solcato da molti sentieri e da percorsi escursionistici ricchi di sorgenti è meta di molti amanti del paesaggio e della natura. Nel concentrico è di pregio la chiesa parrocchiale cinquecentesca. La sede della mostra permanente dedicata a Margherita Occhiena, mamma di Don Bosco, è presso i locali del Municipio.


Dal Colle Don Bosco si può proseguire (volendo anche a piedi) fino a Capriglio, il comune dove ebbe i natali la madre di Giovanni Bosco: la Venerabile Margherita Occhiena. Alla borgata Barcolla esiste ancora la casa natale della madre di Don Bosco; nel concentrico del paese, adiacente al Municipio, è stato allestito un museo a lei consacrato che sorge nella ex scuola comunale dove studiò il piccolo Giovannino ospite dei nonni materni.

CAPRIGLIO

Di origine medioevale, arroccato sulla collina, il borgo di Mondonio conserva le memorie del Santo dei giovani che qui morì e fu sepolto (fino alla traslazione del corpo a Torino), dalla "casa del Santo" ove è allestita la mostra permanente, si sale al concentrico del comune fino alla chiesa settecentesca di San Giacomo il Maggiore e Santa Maria del Rosario, di fronte alla chiesa i resti del castello medioevale e la torre quattrocentesca che domina il borgo. Ancora più in alto la scuola dove studiò Domenico e l'antico forno della borgata.


A Mondonio, pittoresca frazione di Castelnuovo Don Bosco, è situata la casa dove morì San Domenico Savio. Il Santo adolescente terminò il suo percorso terreno nella casa in cui abitava la sua famiglia e che oggi è di proprietà della Famiglia Salesiana. La struttura è stata convertita a museo-santuario e racconta la vita del giovane e il contesto in cui questa si è svolta. Domenico Savio nacque il 2 aprile 1842 a San Giovanni, frazione di Riva. Fu battezzato nella Parrocchia dell'Assunzione di Maria Vergine, con un nome che ricordava il fratellino Domenico Carlo, morto in fasce due anni prima. Nel novembre del 1843, quando Domenico aveva venti mesi, la famiglia si trasferì a Morialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti, a pochi passi dalla casa natale di San Giovanni Bosco del quale divenne un allievo. Qui, il 3 novembre 1848, iniziò le scuole elementari presso il cappellano Don Giovanni Zucca. A Morialdo testimoniò la sua precoce vocazione e fu lo stesso Don Zucca ad accettare la sua richiesta di ricevere la Prima Comunione a soli 7 anni il giorno di Pasqua del 1849. La casa di Morialdo è ora un centro di accoglienza per gruppi di giovani e di pellegrini. A Morialdo, Domenico completò i primi due anni di scuola elementare. Poi continuò ad andare alla scuola di Don Zucca, anche se non c'erano le classi superiori. I ragazzi dell'epoca andavano presto a lavorare nei campi: per questo, Domenico si dovette iscrivere ufficialmente come "ripetente". A dieci anni cominciò a frequentare le scuole di Castelnuovo. All'inizio del 1853, la famiglia si trasferì in un'altra frazione di Castelnuovo, Mondonio, dove alla scuola di Don Giuseppe Cagliero potè terminare la quarta elementare. Nel febbraio del 1857, lo stato di salute di Domenico peggiorò e Don Bosco gli impose di tornare a casa dove morì quindicenne. Venne sepolto nel piccolo cimitero di Mondonio. Nel 1866 il corpo fu posto nella piccola cappella cimiteriale dove nel 1907 fu costruito un monumento funebre in marmo bianco. Dal 1914 riposa nella chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino. Venne proclamato santo nel 1954 da papa Pio XII: è il più giovane tra i santi non martiri.

MONDONIO

Comune di circa 2300 abitanti, ha origini medioevali. Fu creato come "villa nova" nel 1263. Posto a confine con la pianura del chierese è sempre stato un comune cerniera tra l'astigiano e il torinese e le sue industrie. Tra i suoi monumenti storici la chiesetta romanica di San martino, la chiesa di San Biagio con il suo particolare campanile del XV secolo, dove venne cresimato Don Bosco, e la confraternita di San Michele al cui interno è esposta la mostra permanente dedicata alla Beata Maddalena Morano.


Nel comune di Buttigliera passò la sua infanzia la giovane Maddalena Morano. Orfana giovanissima, la piccola Maddalena riuscì, grazie alla madre e al parroco del paese a prendere il diploma di maestra. Quando Dio la chiama alla vocazione religiosa, Maddalena entra nelle Figlie di Maria Ausliatrice e parte per la Sicilia. Proclamata Beata nel 1992 è ricordata nella sua terra, con una mostra permanente allestita nella chiesa di San Michele.

BUTTIGLIERA

Comune di circa 3200 abitanti è noto soprattutto per aver dato i natali al fondatore dei salesiani, ma sono state molteplici le vocazioni alla santità e alla vita consacrata che hanno le loro origini a Castelnuovo: tra tutti San Giuseppe Cafasso e il Beato Giuseppe Allamano, Tra i suoi monumenti, la torre medioevale, rimaneggiata nel Quattrocento e la parrocchiale di Sant'Andrea dove furono amministrati i sacramenti a tutti i santi castelnovesi. Rimarchevole è comunque tutto il tessuto del centro storico con i suoi palazzi e i suoi particolari architettonici.


Il comune di Castelnuovo Don Bosco ha dato i natali a due figure fondamentali nel panorama sociale del Piemonte fra Ottocento e Novecento: Giuseppe Cafasso e Giuseppe Allamano. Di entrambi sono conservate le case natali. San Giuseppe Cafasso fu a lungo lettore del Santuario della Consolata a Torino. Per i torinesi (e non solo) è ricordato come il Santo dei carcerati. Il Beato Allamano, nipote del Carfasso,ha preso il posto dello zio alla Consolata, estimatore del Cardinal Massaia missionario, fonda l'ordine dei Missionari della Consolata, una realtà presente ormai in tutto il mondo.

CASTELNUOVO DON BOSCO

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Comune di circa 700 abitanti , assunse la seconda parte del suo nome per commemorare il suo più illustre concittadino nel 1940. Di origine romana, l'insediamento fu conteso, nei secoli, dalle diverse famiglie gentilizie del territorio artigiano e dalla chiesa, fino all'annessione al territorio sabaudo. Tra i suoi monumenti più celebri, la chiesetta romanica di San Martino di Castelvero e la meravigliosa chiesa parrocchiale barocca dedicata ai santi Pietro e Giorgio. La mostra permanente sul cardinal Guglielmo Massaia è posizionata in prossimità dei locali del Municipio.


A pochi chilometri da Castelnuovo Don Bosco, in direzione Asti, si trova il comune di Piovà Massaia che diede i natali ad uno dei primi Missionari Cappuccini: il Cardinal Guglielmo Massaia. Adiacente al Municipio è allestita una mostra permanente. Il frate missionario stilerà una gigantesca opera di narrazione delle sue missioni, dei popoli che incontrava, della loro vita quotidiana e delle loro credenze. Questo immenso materiale ne fa un fondamentale testimone del periodo, non solo per i credenti cattolici, ma anche per la comunità scientifica che ne celebra tutt'oggi il lavoro scientifico e geografico.

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PIOVA' MASSAIA

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